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PROF SIRAVO
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Il nervo oftalmico è un nervo sensitivo e rappresenta la branca di minore dimensione del nervo trigemino.
CHARLIN SINDROME NASOCILIARE
Nervo oftalmico

Emerge dal margine anteriore convesso del ganglio semilunare del Gasser, in posizione mediale. Decorre con direzione anteriore, inizialmente accolto in un prolungamento della cavità del Meckel e, successivamente, nella parete laterale del seno cavernoso della dura madre, dove è localizzato al di sotto del nervo trocleare, il quarto nervo cranico. Raggiunge la fessura orbitale superiore dello sfenoide, dove si divide nei suoi rami terminali:
nervo naso ciliare
nervo frontale
nervo lacrimale
Nervo naso-ciliare



Il nervo naso-ciliare origina dal nervo oftalmico in corrispondenza della fessura orbitale superiore dello sfenoide, che poi attraversa all'interno dell'anello tendineo comune dei muscoli dell'occhio. All'interno della cavità orbitale si dispone dapprima lateralmente al nervo ottico. Incrocia quest'ultimo superiormente, disponendovisi sul lato mediale. Decorre con direzione anteriore fino all'apertura orbitaria, dove si risolve nei suoi rami terminali:
il nervo infratrocleare continua la direzione del nervo naso-ciliare e si porta sotto la troclea del muscolo obliquo superiore dell'occhio, dove riceve un ramo dal nervo sovratroclare del nervo frontale e si risolve in rami terminali che si distribuiscono al sacco lacrimale, al canale naso-lacrimale, ai condotti lacrimali e alla metà mediale della palpebra superiore.
il nervo etmoidale anteriore penetra nel canale etmoidale anteriore, tramite il quale raggiunge la fossa cranica anteriore. Si dispone al di sopra della lamina cribrosa dell'etmoide, ricoperto dalla dura madre. Tramite i forellini della lamina cribrosa etmoidale raggiunge la fossa nasale, al cui livello si divide nei rami nasali interni per la tonaca mucosa della parte anteriore delle pareti nasali media e laterale, e ramo nasale esterno che, discendendo lungo la faccia posteriore dell'osso nasale raggiunge la cute della ala del naso alla quale si distribuisce.
I rami collaterali del nervo naso-ciliare sono:
la radice lunga del ganglio ciliare, costituita da fibre sensitive provenienti dal ganglio semilunare del Gasser, mette capo al ganglio ciliare dal quale fuoriesce tramite i nervi ciliari brevi che provvedono all'innervazione sensitiva dell'occhio.
i nervi ciliari lunghi, in numero di due, provvedono all'innervazione sensitiva dell'occhio e motrice del muscolo dilatatore della pupilla. Le fibre postgangliari ortosimpatiche per l'innervazione del muscolo dilatatore della pupilla giungono al ganglio semilunare del Gasser tramite un'anastomosi con il plesso cavernoso, costituito dalle fibre originate dal ganglio cervicale superiore, che a sua volta ha ricevuto le fibre pregangliari dal centro cilio-spinale del Budge della colonna intermedia laterale del midollo spinale.
il nervo etmoidale posteriore raggiunge le cellule etmoidali posteriori e il seno sfenoidale, distribuendo fibre sensitive alle rispettive tonache mucose, dopo aver decorso il canale etmoidale posteriore della parete mediale della cavità orbitale.
Sindrome di CHARLIN



Sindrome di CHARLIN, sindrome vegetativa naso-oculare, caratterizzata da un complesso di disturbi che consistono in crisi dolorose e violentissime che partono all'interno del naso, dietro l'occhio, e si irradiano alla tempia e alla mascella, rendendo sensibilissimo l'occhio stesso al più piccolo stimolo; compaiono per cause irrilevanti (ad esempio per uno starnuto), in un soggetto con congiuntiviti, ulcere corneali, infiammazioni dell'iride,traumi meccanici anche di natura iatrogena ad esempio punture anestetiche e/o terapeutiche(botulino). Si tratterebbe di un'infezione delle cellule della cavità nasale e dei seni paranasali (sinusite etmoidale) in malati con patologia del metabolismo, soprattutto diabete ed uricemia. Tutti questi agenti patologici irriterebbero il nervo nasale (che è una branca del nervo oftalmico); l'unica terapia è l'applicazione di cocaina sul suo decorso, all'interno e nella parte anteriore alta della fossa nasale. La gravità dei dolori è tale da condurre talora il malato al suicidio. Ciò rende importantissima la diagnosi immediata e l'intervento terapeutico.

Un caro saluto
Prof.Duilio Siravo
siravo@supereva.it
http://drsiravoduilio.beepworld.it
Cell.:3385710585
PROF.DOTT. DUILIO SIRAVO
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