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Avid79
Utente di ABCsalute.it
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Buongiorno
Sono approdato su queste pagine per ottenere una spiegazione più distaccata e razionale di ciò che sta accadendo e magari anche qualche parola di conforto.
Ho 35 anni. Per poco meno di 5 ho frequentato una donna di 4 anni più vecchia di me, con un matrimonio alle spalle, senza figli.
Il rapporto è stato bruscamente interrotto da lei recentemente, fuggendo senza dar apparente spiegazione.
Per farVi comprendere meglio la situazione, in questi ultimi due anni, la mia ex compagna è andata incontro a problematiche emotive piuttosto forti.
(avvocato) Donna di successo ora molto apprezzata, grandissima lavoratrice (sarà a breve dirigente) , è stata costretta date le circostanze, a "subire" dissidi sul lavoro molto intensi e logoranti.
Fortunatamente la situazione sembra essersi risolta (cambio vertici societari) tanto da mostrare tratti di eccesiva euforia ed eccitazione per la nuova condizione lavorativa.
Nello stesso arco di tempo ha perso il padre per grave malattia, un lutto secondo me non elaborato e non condiviso ne con la famiglia ne con il suo compagno (rapporto di assoluta sudditanza psicologica dalla madre. Sente la necessità di giustificare ogni sua decisione in merito alla propria vita). Dopo qualche mese, affidandosi al medico curante, ha deciso di intraprendere un percorso farmacologico. (seurepin + EN) per un mese.
Dopo il mese di terapia, la situazione secondo il suo parere sembrava "risolta".
Nulla di più sbagliato! Ha iniziato a giocare on Line su siti di scommesse. Io allarmato, ho cercato di aiutarla e tenerla sotto controllo... Lei a detta sua capace di autogestirsi, non ha accettato alcun aiuto/consiglio. La situazione è degenerata nelle settimane fino a perdere oltre 60mila euro.(cifra che mi è stata comunicata nel momento in cui lei ha smesso di giocare per mancanza di fondi. Io ero a conoscenza di una somma decisamente inferiore. Ha tenuto nascosta la compulsione fino al danno irreparabile)
Io impotente e non nella facoltà di impedire che ripulisse il suo conto bancario, ho interpellato il fratello e amici più stretti ma senza ricevere alcun supporto da parte loro.
Dopo questo episodio, un nuovo crollo psicofisico. Ha voluto quindi di nuovo affidarsi agli psicofarmaci, probabilmente non sopportando il senso di colpa.
Il medico di base (per lei lo specialista non è necessario) le ha quindi prescritto di nuovo una cura di seurepin, suggerendole questa volta un successivo incontro dopo un mese di terapia per valutare eventuali sviluppi.
Questo ovviamente non è accaduto. Ha smesso di prendere le medicine nel momento esatto in cui la situazione a lavoro si è normalizzata, senza comunicare nulla al medico.
Cambio dei vertici societari: gratificazioni, riconoscimento della professionalità mostrata, gratitudine dei colleghi sotto di lei. (sul lavoro mostra un'efficienza e una serietà davvero rare al giorno d'oggi).
Nonostante le cose fra noi non andassero bene già da qualche mese, (io credo per i motivi sopra citati e per la sua totale incapacità di manifestare emozioni e vivere il disagio. L'ho vista piangere un paio di volte), ha deciso di troncare con me. Dapprima diminuendo le telefonate, poi diradando gli incontri (fino all'anno scorso vivevamo insieme) è infine negandosi completamente. Ho poi intuito che si stesse frequentando con un altro uomo. Teoria poi confermata per sua stessa ammissione. Un suo vecchio amico dei tempi del liceo, perso di vista per più di 25 anni. Ritrovato a una cena di vecchi amici. Lui 45 anni, separato. Un uomo buono ma indubbiamente con caratteristiche diverse dalle mie.
La scorsa domenica mi ha concesso un incontro chiarificatore (quasi come se volesse accertarsi del mio stato d'animo, eludendo così i sensi di colpa). L'ho vista sicura della sua scelta, sostenendo che la relazione con quest'uomo è stata del tutto inaspettata. Cosa per lei assolutamente inusuale.
Al contempo ho notato in lei il desiderio smodato a tratti ossessivo (passatemi il termine) di tranquillità... Come se tale condizione possa materializzarsi grazie elementi esterni facilmente gestibili e di più facile comprensione (dal lavoro agli affetti).
È inutile che Vi dica quanto in questi giorni io stia male per la situazione.
A lei tengo molto. L'idea di condividere i miei giorni con una persona che ha simili problematiche non mi spaventa. I momenti bellissimi nel più lontano passato, sono stati davvero molti!
Mi piacerebbe ricevere un Vostro parere in merito su come potrei comportarmi per evitare perdite di tempo data la situazione o peggio ancora, nuocere a me stesso e a lei con comportamenti non adatti.
Gli episodi da raccontare per un quadro completo sarebbero diversi ma ho cercato di descrivere a grandi linee gli ostacoli peggiori.
A disposizione per ulteriori informazioni
Sicuro della Vostra comprensione
Ringrazio
 
De Giacomo
Esperto di ABCsalute.it
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Messaggi: 32
Ha descritto dei percorsi della sua ex e personali che corrispondono ad eventi della vita e reazioni ad essi di vario tipo.
Il consiglio che si può dare è di intraprendere un percorso psicologico e psicoterapico. Naturalmente vi sono vari percorsi possibili: psicodinamici, cognitivi comportamentali, esistenziali,ecc. Personalmente nella mia pratica cinquantennale ho messo a punto in collabrazione con diverse università italiane e straniere una teoria e prassi operativa definita Modello Pragmatico Elementare (v. www.pierodegiacomo.it) basato sulle relazioni con gli altri e all'interno stesso della nostra mente. Lo scopo è capire quallo che ci dice la nostra mente sia per sè stessa sia in rapporto ad eventi esterni.
La sua sofferenza può essre il punto di partenza di una importante crescita personale ed il raggiungimento di na maggiore capacità di essere sè stessi.
Cordiali saluti

_________________
Prof. Dott. Piero De Giacomo
    70100 BARI (BA)
    Via Che Guevara
    080.5619092
    piero.degiacomo@tin.it
http://www.pierodegiacomo.it/
 
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