Buonasera. Sono una ragazza di 21 anni non posso permettermi di andare da uno psicologo. credo di essere depressa da anni, ma sembra andare sempre peggio. A volte riesco a riprendermi ma ora sono circa 2 mesi che sto malissimo. Sono confusa, non mi piace fare piu niente, studio ingegneria ma mi impegno e no continuamente, con diverse scuse è una settimana che non vado a seguire i corsi, sono sempre stanca mi sento di non avere piu energie, mi sveglio continuamente la notte, mi sento frustrata, triste e piango spesso, ho allontanato tutti gli amici e con i miei famigliari ho un pessimo rapporto, sono molto arrabbiata con tutti loro, i miei genitori sono separati, mio padre è sempre stato totalmente assente fisicamente e moralmente, mia madre pur essendoci stata fisicamente sotto l'altro punto di vista è tutt'ora assente. Parlo solo col mio ragazzo, stiamo insieme da 3 anni, ma non riesco a farmi capire forse perchè sono la prima ad essere confusa. Non so cosa fare, sto malissimo. Vorrei cose che i ragazzi alla mia età non desiderano. Non ho la voglia ne la forza di completare quello che sto facendo e neppure di cambiare e fare altro. Vorrei partire e non tornare più_chiudere i rapporti con tutti eccetto che col mio ragazzo che è sempre triste del mio poco entusiasmo di vivere e io mi sento sempre in colpa per questo. Aiutatemi perfavore. Vi ringrazio in anticipo
Dott. Raffaele Bifulco
WB1204 Medico di ABCsalute.it
Messaggi: 11
Buongiorno framar! Magari fosse un giorno buono per te! Sembrano tutti uguali, invece, i giorni che vivi. Malinconici, pesanti. Vuoti, spenti. Frustranti, intrisi di rabbia.
Sai, quando incontro una persona per la prima volta nel contesto terapeutico, chiedo di dirmi tre cose su di sé. Le prime cose che tu dici di te sono che sei una ragazza di 21 anni, che non puoi permetterti di andare da uno psicologo, che credi di essere depressa da anni. Tre idee precise su di te.
Si chiama auto-percezione: come ci vediamo, come crediamo di essere, come riteniamo sia la nostra realtà interiore ed esterna. Questo è quello che tu vedi e credi rispetto a te. Donde questo “è”.
“Percepisco ergo sum”.
Sai, fremar, la percezione non è la realtà. E tu stessa lo riveli quando, nel flusso libero del tuo raccontarti, da “ragazza triste” mostri di essere anche “ragazza arrabbiata”. Ragazza che si impegna ad intermittenza (che è come non impegnarsi perché, sul piano funzionale, non raggiungi risultati). Ragazza che allontana gli amici (che è come deprivarsi affettivamente perché, sul piano relazionale, non è la vita che non ti da o non ti da amici… sei tu che respingi il contatto). Ragazza che non può permettersi di andare dallo psicologo (che si apre solo con il suo ragazzo, nell’ambito di un rapporto di amore che non può risolvere bisogni e disagi di diversa natura ed origini).
Voglio sottolineare una cosa, a cui tengo molto. Non c’è alcuno severità i quello che scrivo, né giudizio, né recriminazione. Ti presento una visione esterne della tua vita che, spero, possa farti vedere in che modo si alimenta – da anni, confusione, senso di colpa e dolore. Cosa che mi colpisce e mi dispiace, anche se non ti conosco, Chiedi aiuto e provo a darti una mano: è tempo di cambiare! Visto che, facendo come fai, no va, fà in modo diverso! E, sempre per aiutarti, ti do una informazione che potrebbe essere una svolta. Rivolgiti al medico di famiglia o all’Azienda Sanitaria Locale per fruire del servizio di sostegno psicoterapeutico previsto dal Servizio Sanitario Nazionale.
E potrai “permetterti” uno psicologo. Potrai invertire il circolo autodistruttivo e riscrivere questo copione negativo. Potrai avere un futuro ed essere una ragazza felice.
Aggiornato al 20/03/2017 - Il sito si finanzia con gli abbonamenti dei medici inserzionisti e non riceve finanziamenti dalla pubblicità o dalla visualizzazione di contenuti commerciali. Il contenuto editoriale del sito non è influenzato dalle fonti di finanziamento.