Nodulo al testicolo cosa può essere?

Salve, ho un parente di 34 anni che gli è stato riscontrato un nodulo di 1 cm al testicolo dx.
Si è ricoverato in un ospedale "dedicato" dove gli ha fatto tutti gli esami di rito (compreso i marcatori) e il doppler testicolare.
I marcatori e gli altri valori sono nella norma.
Volevano fargli una biopsia per conoscere se il nodulo è benigno o maligno.
A tal proposito, ci siamo informati e abbiamo saputo che tale operazione è molto delicata e se fatta senza gli accorgimenti dovuti, può mandare in circolo le cellule cancerose (non si sa se sia maligno ma bisogna purtroppo pensare sempre al peggio).
Ora ci chiediamo:
1. In questi casi, per diagnosticare l'entità del nodulo, si deve arrivare sempre alla prova definitiva del 9?
2. E' rischiosa questa procedura?
3. Se il nodulo è benigno, gli devono asportare comunque il testicolo o solo operare parzialmente?
4. Data la piccola dimensione, se maligno occorrerà (dopo l'asportazione) fare cicli di radioterapia o no?
Nel frattempo si è dimesso e sta decidendo il da farsi.
Consigli?
Grazie di cuore!

Buona sera.
Le domande che pone sono "delicate".

Non ha pensato di porre queste domande ai medici che hanno in cura il suo parente, visto poi che è ricoverato in un ospedale "dedicato"?
Chi meglio di loro potranno rispondere a queste domande?

Un saluto
Andrea Loreto Urologo

Già fatto ma come succede in questi casi: ci tenevo a sentire un parere "VERO" su tali procedure in particolare su: quali rischi comporta fare la biopsia? C'è una tecnica moderna che riduca al massimo tale rischiosità?
E' risaputo che alla fin fine si dovrà operare e il chirurgo (per quanto sia bravo) la eseguirà di routine con i soliti standard, ma un'altra cosa è sapere esattamente quali alternative esistono.
La ringrazio.

Buona sera.
Il fatto che il suo parente si trovi in un ospedale "dedicato" come lo definisce Lei, porta a pensare che abbiamo già esposto tutte le possibilità diagnostico/terapeutiche.
Un istituto tumori ( penso a questa struttura visto la definizione che ha dato dell'ospedale) abbia nella normale routine sia l'informazione ( il cui culmine è il consenso informato) che tutte le possibilità di diagnosi di un caso del genere.
Perdoni che non le do risposte precise poiché mi sentirei di svilire i colleghi della struttura che sicuramente hanno dato al paziente tutte le informazioni sul caso.

Nulla vieta a Lei ed al Suo parente di ritornare (anche più di una volta) dal medico informatore per chiedere ulteriori informazioni.

Saluti
Andrea Loreto - Urologo