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Trapianto di fegato anche da donatore vivente

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Scritto da

Scripta Firenze Agenzia di comunicazione


Pubblicato il 16/09/2015

Modificato il 03/12/2009

Il trapianto di fegato è indicato in particolare nel caso di cirrosi e cioè quando l’organo si atrofizza e si cicatrizza al punto che non riesce più a funzionare in modo adeguato e il sangue non può più circolare normalmente.

 

Cirrosi: cause ed effetti. Gli effetti provocati da questa grave malattia, oltre a quelli circolatori sono: accumulo di liquido nell’addome, denutrizione, infezioni e tumori. Di norma le cirrosi sono provocate da un consumo eccessivo di alcool, da una malattia autoimmune o da un'epatite virale.

 

Quando il trapianto. Le più frequenti patologie che suggeriscono il trapianto di fegato, oltre alla cirrosi, sono i tumori epatici maligni, le infezioni acute (epatite fulminante) e, nei bambini, i difetti congeniti del metabolismo. Si può verificare anche un'insufficienza epatica acuta dopo un avvelenamento. Il trapianto di fegato è da escludersi per i pazienti affetti da tumori del fegato di grandi dimensioni, da altri tipi di tumore o da gravi malattie cardiocircolatorie.

 

I donatori viventi. La donazione da vivente assume sempre più importanza; spesso sono i genitori che donano parte del proprio fegato a un figlio.

 

L’operazione. L’intervento è complesso, richiede un apporto personale e tecnico rilevante e dura dalle quattro alle otto ore. Grazie a metodi perfezionati, l’équipe medica può conservare l’organo donato fino a 24 ore, senza che subisca danni. Dopo che l’organo donato è stato prelevato e si è rivelato trapiantabile, l’équipe anestetizza il ricevente e il chirurgo incide la parte superiore dell'addome. Il nuovo fegato è collocato nella stessa posizione di quello vecchio. Successivamente devono essere ripristinati i collegamenti con i vasi sanguigni e con il coledoco.

 

Tecniche particolari. Da qualche tempo si esegue il trapianto di fegato split, ossia si divide in due il fegato del donatore deceduto e si trapianta ad esempio in due bambini o in un bambino e un adulto.



Fonti:

- Enciclopedia Giuridica - Ist. della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani - Ed. 2009 - Autori e riferimenti scientifici: vedi link
- Enciclopedia della Medicina Italiana - UTET - Ed. 2004 - Ideatore coordinatore scientifico Prof. Luciano Vella
- Nuova Enciclopedia Medica - Edizioni Garzanti Libri - Ed. 1987 - AA.VV.
- Trattato di Medicina Legale e Scienze Affini - Editore CEDAM - Ed. 2009 - Autori: Giusti Giusto





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