infezione alle vie urinarie è contagiosa

Buongiorno.Sono una donna di 50 anni.Mi è stata diagnosticata un'infezione alle vie urinarie da batterio Serratia Odorosa 1,presa probabilmente dall'uso del catetere durante un intervento alla colonna vertebrale subito alcuni mesi fa.Ho già fatto due cicli con altri antibiotici ,ma senza successo.Ora ho iniziato un altro ciclo con ciprofloxacina da continuare x 10 giorni (2 al di).Le cellule rilevate sono 1.000.000/ml.La mia domanda è questa :c'è la possibilità di trasmetttere il batterio anche i miei famigliari ?In tal caso è meglio che facciano pure loro l'urinocultura ? E che accorgimenti posso usare x evitare problemi ? Inoltre la terapia che mi è stata data può andare bene ? Grazie anticipatamente della vostra risposta.

Buona sera signora.
Mi dispiace per ciò che sta passando, ma la mia risposta è perché tutte queste domande non le ha poste ai medici che l'hanno in cura o le hanno prescritto questi farmaci?
Mi sembra una sede normale dove porre queste domande.

Il mezzo informatico difficilmente può dare risposte adeguate alla situazione particolare.


Buona serata.

Andrea Loreto
Urologo - Andrologo

ho chiesto a lei,perchè il mio medico curante mi ha dato gli antibiotici in base all'antibiogramma.Ma mi ha fatto capire chiaramente che non conosceva nemmeno questo tipo di batterio (ha guardato su internet x capire di cosa si trattasse ).Ed inoltre non mi ha indirizzato ad uno specialista,ma si è limitato a darmi gli antibiotici,dicendomi di ripetere l'urinocultura dopo circa una settimana dalla fine della terapia.In più ho diagnosi di connettivite indifferenziata con sospetto lupus,in terapia con plaquenil (idrossiclorochina ) e dibase(vit. D).Perciò vorrei saperne un po' di più,visto che navigo nel buio.Grazie comunque della sua risposta

Signora la serratia odorosa è un batterio associato alle alterazioni degli insaccati. Le serratie in genere sono patogeni opportunisti, resistenti agli antibiotici.

Viste le copatogie di cui soffre, sarebbe il caso di valutare la reale pericolosità del batterio tenendo conto del suo ambiente lavorativo, di dove vive, dell'esame urine, dell'urocoltura, dei sintomi accusati e delle copatologie con uno specialista e non assumendo antibiotici sull'unica base dell'antibiogramma.


Andrea Loreto
Urologo - Andrologo