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Visita pneumologica


La visita pneumologica valuta la presenza di anomalie funzionali e patologie acute e croniche dell’apparato respiratorio. Il pneumologo comincia la visita con l’anamnesi del paziente per conoscere le sua storia clinica passata e presente, l’eventuale familiarità con una malattia e le sue abitudini, in modo particolare l’avere un lavoro a rischio che implica la respirazione di polveri, fumi e amianto, e la ripetuta esposizione al fumo attivo o passivo di tabacco e sigaretta. Durante la visita pneumologica, lo specialista analizza la salute dei polmoni, la qualità e la quantità dell’ossigeno nel sangue, e la frequenza cardiaca attraverso alcuni esami pneumologici.

La spirometria è il test più comune usato per valutare la funzionalità polmonare, soprattutto la velocità e capacità di inspirare ed espirare del paziente. Si tratta di un test molto semplice e indolore che richiede la collaborazione del soggetto chiamato a rispondere ad alcune indicazioni mediche tra cui inspirare il più profondamente possibile prima di espirare l’aria nello spirometro. Lo spirometro è lo strumento usato in pneumologia per misurare i volumi respiratori e la velocità dei flussi dell'aria mobilizzata dal paziente. La spirometria da sforzo misura la capacità respiratoria del soggetto quando, appunto, è sotto sforzo. Durante la visita, il medico chiede al paziente di correre per 5 minuti con andatura costante tenendo uno sforzo cosiddetto sub-massimale, e la corsa viene interrotta per eseguire la spirometria a determinati intervalli di alcuni minuti dalla fine dello sforzo. L'esame viene eseguito o con un tapis-roulant o con la corsa libera in relazione alle possibilità d'uso del laboratorio.

La saturimetria è un esame che misura la saturazione dell'ossigeno del sangue senza ricorrere al prelievo ematico ma usando il saturimetro, lo strumento che determina il livello di ossigeno nel sangue e visualizza la percentuale della saturazione di ossigeno. Oltre che a riposo, la saturimetria si può effettuare sotto sforzo, per esempio con il test del cammino, per avere dati attendibili sulla frequenza cardiaca e sulla saturazione ossiemoglobinica. Un’altra applicazione frequente dell’esame è la saturimetria notturna indicata per lo studio del russamento e dell'asma notturna e, in quest'ultimo caso, soprattutto quando le apnee notturne collegate al russamento ne peggiorano gli effetti.

L'ossimetria è un esame non invasivo che, come la saturimetria, rileva la saturazione di ossigeno nel sangue ma anche il contenuto di anidride carbonica, per questo è un test particolarmente usato per la valutazione della funzionalità polmonare. Si effettua posizionando sul polso del paziente o sull'estremità di un dito l’ossimetro, lo strumento che registra i dati da pochi minuti fino a 24 ore. 

L’emogasanalisi arteriosa, nota come emogasanalisi o EGA, è un esame necessario per valutare il livello di ossigeno e anidride carbonica nel sangue e il suo ph. Si esegue con un prelievo dal polso (arteria radiale), dalla faccia anteriore del gomito (arteria brachiale) o dall’inguine (arteria femorale). Il pneumologo richiede l’emogasanalisi per definire l’insufficienza respiratoria del paziente. 





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