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Morbillo: è una delle malattie infettive infantili

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Macchie del morbillo Macchie del morbillo Tosse Tosse Vaccino Vaccino


Scritto da

Gaia Cortese, giornalista professionista (Ordine regionale della Lombardia)


Pubblicato il 16/06/2010

Modificato il 16/06/2010

Il morbillo fa parte delle malattie infantili infettive e contagiose ed è causata da un virus: colpisce prevalentemente i bambini e la sua incidenza è maggiore tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera. Il virus del morbillo viene diffuso con gli starnuti e la tosse, penetra attraverso le mucose delle vie respiratorie superiori o la congiuntiva. Il periodo di incubazione dura circa 9 - 12 giorni e non dà alcun sintomo.

 

Le tre fasi dell'infezione
Il morbillo passa attraverso tre fasi: prodromica, esantematica, di convalescenza. La fase prodromica dura da 3 a 5 giorni: il bambino è sofferente, ha bruciore e lacrimazione agli occhi, raffreddore, tosse e febbre fino a 39-40 °C. La fase esantematica si ha quando, dopo 14 giorni dal contagio, si ha la comparsa dell’eruzione cutanea, che si manifesta prima dietro le orecchie e sulla fronte, e poi sul volto, sul collo, sul tronco e agli arti, nei successivi 2-3 giorni. Le macchie del morbillo, che prima sono tondeggianti e rosa chiaro, diventano poi di forma irregolare e di colore rosso cupo. La fase di convalescenza del morbillo arriva 5-6 giorni dopo l’inizio dell’esantema: la febbre diminuisce rapidamente, le condizioni generali migliorano e l’esantema si attenua progressivamente, a cominciare dal capo fino alle estremità.

 

Una vaccinazione non obbligatoria
Da tempo c’è la possibilità di vaccinarsi contro il morbillo anche se non rientra tra le vaccinazioni obbligatorie. Rientra nel vaccino trivalente (assieme a rosolia e parotite, ossia orecchioni), che si effettua entro i primi quindici mesi di vita del bambino e che ha contribuito a ridurre in modo drastico non solo l’incidenza, ma anche la diffusione del morbillo. Oggi, infatti, le epidemie di morbillo compaiono ogni dieci anni e in forma molto meno virulenta di un tempo, tanto che le complicanze sono una rarità.



Fonti:

- Enciclopedia Treccani (Novecento) - Ist. della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani Ed. 1990 - Autori e riferimenti scientifici: vedi link
- Enciclopedia della Medicina - DeAgostini Ed. 2010 - Autori e riferimenti scientifici: vedi link
- L'Universale della Medicina - Garzanti Ed. 1995 - Autori e riferimenti scientifici: vedi link





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