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Rachitismo: deformazione e indebolimento delle ossa dalla prima infanzia

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Rachitismo Rachitismo Primi passi Primi passi Bambino al sole Bambino al sole


Scritto da

Gaia Cortese, giornalista professionista (Ordine regionale della Lombardia)


Pubblicato il 16/06/2010

Modificato il 16/06/2010

Il rachitismo è una patologia che provoca deformazione e indebolimento delle ossa, causata da un’alterata mineralizzazione ossea durante la crescita: in età pediatrica rappresenta quello che per gli adulti è l'osteoporosi. In genere, il rachitismo è dovuto ad una carente assunzione di vitamina D con il cibo oppure alla ridotta sintesi di questa vitamina per insufficiente esposizione alla luce solare. I neonati prematuri poi, sono più esposti al rischio di rachitismo per l’immaturità dei meccanismi di produzione della vitamina D a causa della presenza di ridotte riserve di minerali (calcio, fosforo) e del ridotto assorbimento intestinale. Una forma di prevenzione al rachitismo consiste nell’eseguire una profilassi, nei bambini fino ai 18 mesi di vita, mediante l’esposizione al sole e nella somministrazione quotidiana, per via orale, di vitamina D, con dosaggio prescritto dal pediatra.

 

L’importanza della vitamina D
La vitamina D ha un ruolo fondamentale nel metabolismo delle ossa, già in gravidanza e soprattutto nella prima infanzia, quando si verifica una crescita veloce e un continuo rimodellamento osseo. La sua funzione è quella di far assorbire il calcio nell’intestino, controllare che la sua concentrazione sia adeguata e regolarizzare il processo di mineralizzazione ossea, e ha così un ruolo fondamentale nella prevenzione di malattie come l'osteoporosi, la sclerosi multipla e appunto il rachitismo. La carenza di vitamina D si può manifestare precocemente, già a partire dai 4 - 6 mesi di vita, con alterazioni che interessano le ossa in rapido accrescimento (ossa del cranio, del torace e del bacino); oppure tardivamente, intorno ai 12 mesi, quando il bambino inizia a camminare, con alterazioni soprattutto alle ossa degli arti.

 

Come riconoscere e guarire il rachitismo
La diagnosi è formulata sulla base dell’osservazione clinica, degli esami del sangue, della radiografia del polso e della densitometria ossea, un esame che permette di misurare la densità delle ossa e, per esempio nei casi degli adulti con osteoporosi, di valutare il rischio di fratture; altri accertamenti vanno eseguiti nei casi di rachitismo non dipendenti dalla carenza di vitamina D. La terapia del rachitismo prevede somministrazione di vitamina D per un periodo che va dalle 3 alle 6 settimane, e di calcio, da assumere per via orale, per un periodo di alcuni anni: i pediatri consigliano generalmente integratori che permettano di sciogliere la vitamina nell'acqua o nel latte senza alterarne il sapore o l'odore e quindi minimizzando il rischio di rifiuto da parte del neonato: gli integratori hanno anche il vantaggio di poter contenere anche la fondamentale vitamina C e alcuni minerali.



Fonti:

- Enciclopedia Treccani (Novecento) - Ist. della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani Ed. 1990 - Autori e riferimenti scientifici: vedi link
- Enciclopedia della Medicina - DeAgostini Ed. 2010 - Autori e riferimenti scientifici: vedi link
- L'Universale della Medicina - Garzanti Ed. 1995 - Autori e riferimenti scientifici: vedi link





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