Indietro

Vaccino del morbillo: preoccupa la diffusione della malattia

clicca per votare







Pubblicato il 21/03/2017

Modificato il 22/03/2017

La popolazione è scettica verso il vaccino del morbillo, il risultato è un drastico calo di vaccinazioni e un’allarmante diffusione della malattia tra bambini e adulti pari a un incremento del 230%.

Il 16 marzo 2017 il Ministero della Salute ha diramato un Comunicato in cui definisce preoccupante la diffusione del morbillo in Italia: nei primi 3 mesi del 2017 si sono registrati 700 casi a fronte degli 844 rilevati nel corso dell’intero 2016. L’unica soluzione efficace per arrestare il virus è ricorrere al vaccino del morbillo.

L’impedimento a questa necessaria misura sanitaria è l’opposizione di un’ampia parte tra i cittadini adulti convinta che i vaccini siano la causa di malattie come autismo e morbillo. Nonostante le prove scientifiche dimostrino in modo inconfutabile la validità e la sicurezza delle vaccinazioni c’è ancora chi, nel 2017, continua a credere al legame tra vaccini e autismo, una relazione infondata ma divulgata nel 1998 dal medico inglese Andrew Wakefield che per la falsa pubblicazione scientifica è stato radiato dall’ordine e destituito dalla professione medica.

La prima inevitabile conseguenza del calo delle vaccinazioni è il mancato raggiungimento dell’immunità di gregge assicurata se il 95% della popolazione è vaccinata. Ciò espone al contagio sia i bambini troppo piccoli per essere vaccinati sia gli adulti non immunizzati sia coloro che non possono vaccinarsi a causa di malattie e condizioni che lo impediscono.

Il vaccino per il morbillo non è obbligatorio ma caldamente consigliato dai pediatri e dal personale medico anche se la decisione spetta ai genitori ai quali nessuno può sostituirsi. Da questa considerazione sta prendendo sempre più forma la proposta di rendere obbligatorio il vaccino trivalente – morbillo, parotite e rosolia – per accedere all’asilo nido.

Alcuni personaggi pubblici ed esponenti politici argomentano la propria opposizione dicendo che piuttosto che obbligare i genitori a vaccinare i figli sarebbe meglio convincerli dell'efficacia dei vaccini, e che l'obbligo di vaccinazione sarebbe limitato a chi accede all'asilo nido, cioè al 40% dei bambini, comunque troppo pochi per assicurare la copertura nazionale richiesta. 

Ricordiamo che il morbillo è considerata una malattia esantematica facile da trattare ma così non è. Secondo l’OMS nel 2012 ci sono state 122mila morti riconducibili al morbillo, circa 330 morti ogni giorno. L’ultima epidemia in Italia, registrata nel 2002, ha causato la morte di sei persone e ha portato a 15 casi di encefalite. Oltre allo sfogo cutaneo, il morbillo causa tosse, raffreddore e febbre alta intorno ai 40 °C. Inoltre, può provocare molte complicanze come polmonite, encefalite e otiti di media entità.

All’inizio del 2017 è stato approvato un piano sanitario che prevede la somministrazione gratuita dei vaccini contro le principali patologie compreso il morbillo. L’obiettivo è quello di debellare la malattia entro il 2020, raggiungere il 95% di vaccinazioni e convincere i contrari al vaccino per morbillo che questa è l’unica misura sanitaria capace di prevenire una malattia solo in apparenza banale.





Commenti

Attenzione per poter inviare il tuo commento devi effettuare l'accesso con le tue credenziali oppure Registrati
Commenta anche tu

Articoli

lascia la tua e-mail per ricevere aggiornamenti e notizie



Desidero ricevere comunicazioni promozionali e newsletter da parte di ABCsalute s.r.l. come specificato all' art.3b


   Iscriviti alla Newsletter   
Grazie per esserti registrato alla newsletter di ABCsalute.it

ABCsalute S.r.l. ora axélero S.p.A. Copyright 2009 - 2024 ©Tutti i diritti riservati - C.F./Partita IVA IT 07731860966
Sede Legale: via Cartesio, 2 20124 Milano - Cap. Soc. € 68.000,00 i.v - R.E.A. Milano n. 1978319 - N.Telefono +39 02 83623320 - info@axelero.it

Aggiornato al 01/05/2024 - Il sito si finanzia con gli abbonamenti dei medici inserzionisti e non riceve finanziamenti dalla pubblicità o dalla visualizzazione di contenuti commerciali.
Il contenuto editoriale del sito non è influenzato dalle fonti di finanziamento.